Schiavitù moderna, lavoro forzato e tratta di esseri umani

Michelin si oppone a tutte le forme di lavoro forzato, nei nostri siti e nel nostro ecosistema, anche con i nostri clienti e fornitori.

Secondo l'OIL, nel 2021 50 milioni di persone sono state vittime di schiavitù moderna. Di queste, 28 milioni sono state sottoposte a lavoro forzato. A livello globale, i settori in cui il lavoro forzato è più diffuso sono l’estrazione mineraria, il turismo, l’agricoltura, il settore agroalimentare, edile e della produzione elettronica. In Francia, il lavoro forzato è diffuso nei settori dell'edilizia e delle pulizie nonché in tutti i settori che richiedono manodopera poco qualificata e in subappalto. Anche i lavoratori distaccati e i lavoratori non in regola possono trovarsi in una situazione di sfruttamento e di lavoro forzato.

travail_force_travail_des_enfants@2x

Definizione

I concetti di schiavitù moderna e di tratta di esseri umani sono definiti dalle Nazioni Unite come "il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l'ospitare o l'accogliere persone, attraverso la minaccia o l'uso della forza o di altre forme di coercizione, il rapimento, la frode, l'inganno, l'abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o il dare o ricevere pagamenti o benefici per ottenere il consenso di una persona che ha il controllo su un'altra persona, a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento comprende, quanto meno, lo sfruttamento della prostituzione altrui o altre forme di sfruttamento sessuale, il lavoro o i servizi forzati, la schiavitù o il prelievo di organi"

Michelin si oppone al lavoro forzato come definito in conformità con i principi generali ampiamente accettati del Diritto Internazionale; si definisce “lavoro forzato” una situazione in cui i lavoratori sono costretti a prestare lavoro o servizi contro la loro volontà, senza retribuzione e/o sotto illecita minaccia di violenza, frode, coercizione, pressioni economiche o trattenimento dei documenti d'identità.

 

Il lavoro forzato può consistere in:

  • Far firmare un contratto i cui termini non sono stati compresi dal dipendente; ad esempio: un contratto non redatto nella lingua del dipendente.
  • Applicare coercizione psicologica o fisica a un dipendente per lo svolgimento di un lavoro; ad esempio: minacciare di licenziare un dipendente per non aver eseguito un'attività pericolosa che non rientra nelle sue mansioni lavorative o per la quale non ha ricevuto una formazione appropriata.
  • Limitare l'autonomia di una persona. ad esempio, trattenendo i documenti di identità, costringendo la persona a dormire nei locali dell'azienda, a dipendere dal datore di lavoro per l'apertura di un conto corrente bancario, a non disporre liberamente del proprio tempo libero, ecc.
  • Far indebitare un dipendente prima che inizi a lavorare, mettendolo in una condizione di “sottomissione per debiti”. In alcune regioni, gli intermediari (agenzie di collocamento) addebitano ai candidati importi particolarmente elevati (costi di trasporto, alloggio, assicurazioni, ecc.) in fase di selezione, reclutamento o assunzione; potrebbero essere necessari anni prima che i dipendenti ripaghino questo debito al loro datore di lavoro.

 

Principi guida

Il Gruppo si impegna a:

  • Non ricorrere mai alla schiavitù moderna o alla tratta di esseri umani nelle proprie attività.
  • Far sì che i fornitori e i clienti con cui lavora rispettino gli stessi principi.
  • Fare in modo che le agenzie di lavoro temporaneo con cui il Gruppo collabora si impegnino a rispettare gli stessi principi.
  • Svolgere la necessaria due diligence sui terzi (clienti, fornitori, altri tipi di terzi) con cui entra in contatto.
  • Essere particolarmente vigili quando si svolgono attività commerciali in Paesi considerati a rischio di schiavitù moderna o di traffico di esseri umani.

Inoltre, in particolare per quanto riguarda il lavoro forzato, il Gruppo si impegna a*

  • Redigere contratti di lavoro chiari e comprensibili per tutti i dipendenti, laddove vengono utilizzati contratti di lavoro.
  • Evitare che un dipendente lavori soggetto a violenza, rispettandone l'autonomia.
  • Consentire a tutti i dipendenti di avere libero accesso ai propri documenti d'identità e possa recedere dal contratto di lavoro di propria iniziativa in conformità con il preavviso previsto dalle normative locali o dal contratto di lavoro.
  • Proibire ai nostri fornitori di servizi di collocamento di addebitare commissioni od onorari per l’assunzione ai candidati.
  • Lavorare con agenzie di collocamento e lavoro interinale che rispettano i Principi generali per un reclutamento equo dell'OIL e che non trasferiscono debiti sui dipendenti, al fine di evitare qualsiasi forma di sottomissione nei confronti del datore di lavoro.

*I riferimenti ai contratti di lavoro sono applicabili solo laddove questi vengano utilizzati.

Michelin si impegna  inoltre nella lotta al lavoro forzato nella sua catena dei subappalti. Il Gruppo identifica i settori/fornitori più a rischio, implementando un approccio volto a valutare e gestire tale rischio nella propria catena di fornitura.

Viene condotta un’attività di vigilanza particolare ai lavoratori migranti. I lavoratori migranti rientrano tra le popolazioni più vulnerabili in termini di rispetto dei diritti umani. Solitamente non parlano la lingua del Paese in cui si trovano, spesso non hanno supporto dei parenti e, quindi, dipendono in modo particolare dalle agenzie di collocamento e dal loro datore di lavoro.

Requisiti per tutti i dipendenti del Gruppo Michelin

Responsabili del Servizio del Personale, personale del Servizio Giuridico e responsabili di sito

Comportamenti corretti: È fondamentale

  • Essere più vigili nei Paesi in cui c'è un rischio di schiavitù moderna o di traffico di esseri umani, sia per fatti osservati sia per una serie di indicazioni che fanno pensare a un rischio.
  • Conoscere i meccanismi di allerta a mia disposizione e segnalare immediatamente qualsiasi situazione che sembri presentare un rischio.
  • Rivolgersi agli esperti quando si hanno dei dubbi su una determinata situazione.

Comportamenti da evitare: Evitare di

  • Consentire la schiavitù moderna e la tratta di esseri umani o avviare relazioni commerciali con terzi senza aver effettuato i necessari controlli, anche se ciò è considerato una prassi normale in un paese.
  • Chiudere un occhio sulla schiavitù moderna e sulla tratta di esseri umani quando questa pratica viene osservata o sospettata in un fornitore, cliente o partner.

Requisiti per i Responsabili Acquisti del Gruppo e regionali

Comportamenti corretti: È fondamentale

  • Includere i Principi di Acquisto in tutti i contratti.
  • Verificare che le pratiche delle agenzie di collocamento e lavoro interinale con cui il Gruppo collabora nei propri siti, in particolare nei Paesi ad alto rischio e per il caso specifico dei lavoratori migranti, rispettino le normative e si comportino in modo equo (nessun costo per i dipendenti assunti, nessun conto corrente bancario tramite l'agenzia ecc.).
  • Identificare i Paesi e le categorie di acquisti a maggiore rischio in termini di lavoro forzato al fine di arricchire la mappatura dei rischi CSR dei fornitori e indirizzarli a ricevere valutazioni documentali.
  • Proporre un adeguato piano d'azione per i fornitori o i settori di acquisti più a rischio.
  • Rendere accessibile la Linea Etica ai fornitori e ai rispettivi dipendenti. Rendere pubblica la procedura di segnalazione tramite il sito di acquisto.
  • Identificare, per i fornitori di gomma naturale, le aree potenzialmente esposte al lavoro forzato. Mettere in atto piani d'azione per sradicarlo.
  • Prestare attenzione alla situazione dei dipendenti dei subappaltatori del Gruppo al momento dell’assegnazione dell’incarico in una sede del Gruppo.

Caso pratico 1

Lavori con un'agenzia di lavoro interinale in un paese esposto al rischio di schiavitù moderna. Che cosa fai?

Mi assicuro che sia stata effettuata la due diligence, che i principi di acquisto del Gruppo siano stati comunicati all'agenzia e che questa si sia impegnata a rispettarli, e che sia stata inserita una clausola specifica nei contratti di acquisto.

Caso pratico 2

Il Gruppo ha appena acquisito una nuova società situata in un paese ad alto rischio. Quali sono le prime azioni da intraprendere?

- Assicurarsi che le misure di verifica pre-acquisizione siano state completate e che sia stata condotta un'analisi dei rischi.
- Garantire che il Codice Etico e la Politica Quadro sui Diritti Umani siano implementati nella nuova società il prima possibile.
- Assicurarsi che la formazione dedicata sull'argomento venga implementata il prima possibile.

Caso pratico 3

Sei responsabile del Servizio del Personale in un dato Paese. Diversi lavoratori, originari di un Paese vicino, ti informano che l'agenzia di collocamento ha trattenuto i loro documenti di identità come “garanzia finanziaria” del contratto. Cosa dovresti fare?

Si tratta di una pratica di lavoro forzato. Devi contattare l’agenzia. Sforzarti di trovare soluzioni in modo che il “debito” dei dipendenti venga estinto. Valutare le probabilità che l’agenzia modifichi tali pratiche. In caso contrario, rivolgiti a un altro fornitore più rispettoso dei diritti umani. Assicurati che i lavoratori recuperino i loro documenti. In futuro, dovrai prestare maggiore attenzione nella selezione dei partner.

Documenti giustificativi

• Convenzione OIL n. 29
• Protocollo OIL n. 29
• Convenzione OIL n. 105
• Raccomandazione n. 203 dell'OIL
• Politica quadro Michelin in materia di diritti umani

Chi contattare

• Il team DCDI
• I Corrispondenti per la Sostenibilità delle Regioni
• La Funzione Legale
• Compliance Officer regionali
• L'Ufficio del Personale
• Il team DOA

Chi contattare?

  • Responsabili del personale
  • La Linea Etica
  • Il team centrale di Sviluppo sostenibile e Mobilità, o il corrispondente locale (statale o regionale)
  • La Direzione operativa acquisti Gruppo